Certificazione degli impianti: quando la casa è affittata, come funziona?

L’inquilino può pretendere la certificazione degli impianti a norma con un contratto in essere da ormai un po’ di anni e che nel tempo sono diventati obsoleti?

In un contratto di locazione, il locatore ha l’obbligo di consegnare l’immobile in buono stato e di mantenerlo idoneo all’uso convenuto per tutta la durata del contratto, come stabilito dall’articolo 1575 del Codice Civile. Questo include la conformità degli impianti alle normative vigenti al momento della stipula del contratto o dell’installazione degli impianti.

Non sussiste l’obbligo per il locatore di sostituire un impianto elettrico che, nel corso della locazione, diviene obsoleto se questo non presenta problemi di sicurezza o malfunzionamenti. La normativa, dunque, non impone l’adeguamento degli impianti durante la durata del contratto, per rispettare nuove normative sopravvenute o per aggiornare l’impianto se questo diventa semplicemente obsoleto.

Un impianto elettrico, infatti, può diventare obsoleto ma rimanere sicuro e funzionante. Finché l’impianto continua a garantire condizioni di sicurezza e funzionalità:

  • non è richiesto l’aggiornamento o la sostituzione dell’impianto per adeguarlo agli standard attuali;
  • il locatore deve intervenire solo se l’impianto presenta problemi effettivi di sicurezza o se non è più idoneo all’uso.

L’obbligo del locatore è infatti quello di mantenere l’impianto sicuro e funzionante per tutta la durata della locazione, ma non di aggiornarlo per conformarlo a nuove normative se ciò non è necessario ai fini della sicurezza.

Nel momento in cui si rendesse necessario rifare l’impianto, è obbligo dell’impresa esecutrice dei lavori attestarne la conformità attraverso apposita certificazione da consegnare al committente/locatore. In tale caso, sebbene non sussista un obbligo del locatore di consegnare a sua volta tale certificazione al conduttore, è buona regola fornirgliene copia qualora la chiedesse.