Il crowdfunding nell’immobiliare non è più una promessa, ma una realtà anche in Italia. E anche se a livello di volumi parliamo ancora di una nicchia, negli ultimi mesi è stata registrata una forte accelerazione al settore grazie a nuovi soggetti e iniziative pronti a partire.
Secondo il terzo Report italiano sul Crowdinvesting, diffuso dal Politecnico di Milano, in Europa la raccolta legata al real estate è intorno ai 2 miliardi di euro l’anno contro i 5,1 degli Usa. Sul mercato italiano si possono stimare 10 milioni già raccolti e un obiettivo ragionevole è raggiungere una soglia di 30 milioni di euro complessivi entro fine 2019.
Per gli sviluppatori raccogliere parte del capitale con questo sistema è un’alternativa al canale bancario e all’impegno di capitali diretti, anche se spesso la quota “crowd” è comunque ridotta, non più del 15%, rispetto al valore totale di un progetto. Le piattaforme internet hanno però una grande valenza anche come strumento di marketing per mettere in vetrina le operazioni. Per i piccoli investitori, invece, è un modo per entrare nel mercato immobiliare spendendo anche cifre molto piccole (spesso bastano cinquecento o mille euro) e diversificando gli investimenti su più fronti.
Tra le novità assolute pronte a partire, c’è la piattaforma Concrete fondata da Lorenzo Pedotti, da poco registrata e che si concentrerà su operazioni residenziali o turistico-ricettive, con ticket di ingresso minimo di 5mila o 10mila euro a seconda delle operazioni. È pronta a partire anche House4crowd, piattaforma autorizzata Consob a luglio, cui amministratore e fondatore è Francesco Chechile.
Va detto, infine, che scorrendo le proposte di investimento delle piattaforme equity, anche non specializzate sull’immobiliare, si può comunque investire in start up direttamente collegate al buon andamento del real estate. Un ottimo esempio è CleanBnb, società che assiste a 360 gradi i privati che affittano le seconde case con lo short rent. Nata come start up nel 2016, aveva raccolto un primo round di finanziamento da 126mila euro e all’inizio del 2018 ha chiuso una seconda sottoscrizione da mezzo milione di euro sulla piattaforma Crowdfundme.
Fonte: Sole24Ore