Open House: strategia di successo o solo una moda?

Negli Stati Uniti e nei Paesi scandinavi, l’Open House è una prassi consolidata. Non è solo un modo per mostrare una casa, ma una vera e propria strategia di marketing immobiliare. In Italia si sta diffondendo sempre di più, ma pochi ne conoscono il reale potenziale.

Un Open House ben organizzato può davvero fare la differenza. Permette di mostrare l’immobile in un giorno prestabilito, con visite a rotazione o in gruppo, creando una dinamica emotiva positiva: le persone si confrontano, si immaginano vivere lì, e percepiscono che non sono gli unici interessati.

Ed è proprio questa percezione di competizione che, in molti casi, può favorire offerte più veloci e persino più alte. In mercati come quello americano, non è raro ricevere proposte d’acquisto sopra il prezzo richiesto, proprio durante o subito dopo un Open House.

Tuttavia, non basta “aprire casa” per ottenere risultati.

Un Open House efficace richiede una preparazione attenta, sia dell’immobile che dei documenti.
Un bravo agente sa che, durante l’evento, potrebbe ricevere una proposta immediata: e se mancano i documenti catastali aggiornati, l’APE o il regolamento condominiale, tutto si blocca.

Inoltre, non tutti gli immobili si prestano a questa formula: serve una casa “pronta”, ben presentata, possibilmente con un allestimento studiato. E soprattutto, serve una comunicazione mirata, capace di attrarre il target giusto.

👉 È una tecnica che uso abitualmente per alcune tipologie di case, e posso dire che il successo è assicurato.
Nel prossimo mese ho già in programma due Open House su immobili appena messi in vendita. Saranno occasioni uniche per vedere da vicino questo metodo in azione.

✔ L’Open House è uno strumento potente,
❌ ma non improvvisabile.
Chi lo sa usare bene può vendere prima… e meglio